Cookie Policy Antonio De Napoli per Michetti Sindaco - Tempo per Roma

I miei 3 impegni

I miei impegni sono principalmente tre:


#BeniComuni

#benicomuni #formazione #cittadini #rigenerazioneurbana #bellezza

Il mio percorso associativo mi insegna che le istituzioni riescono a generare un impatto positivo quando c’è una collaborazione reale con la cittadinanza e le sue forme di rappresentanza, formale o informale.
Una pragmatica attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale consente ai cittadini e a Roma Capitale di svolgere su un piano paritario attività di interesse generale, concernenti la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni.
E’ un impegno che guarda all’approvazione di un regolamento – l’amministrazione Raggi è stata capace di bocciarlo ben due volte! – per poter valorizzare in toto le energie dell’associazionismo e del terzo settore.

Ma soprattutto un impegno che va nella direzione di un reale empowerment dei cittadini, con formazione e protagonismo reale.
I cosiddetti Patti di Collaborazione - cosi come proposti ed elaborati da Labsus - sono uno strumento efficace, realizzabile, sostenibile, con costi assolutamente contenuti in una gestione ordinaria della città.
Andare in questa direzione vuol dire valorizzare la bellezza della città, investire sulla rigenerazione urbana, creare punti di aggregazione, rendere il cittadino protagonista in modo concreto del bene comune.

#TEMPOperRoma è soprattutto questo.


#Impresa

#impresa #servizi #legalità #commercio #legalità #prossimità #ascolto #territorio

Il mio lavoro è intrecciato con il quotidiano di una piccola impresa di famiglia, con 4 punti vendita su strada, in 3 diversi quartieri di Roma.
Questa esperienza mi permette di sperimentare personalmente opportunità e disservizi che Roma Capitale rappresenta per il mondo della piccola impresa.
Roma è anche e soprattutto rete di piccole imprese.
Attualmente le microimprese costituiscono la maggioranza delle attività nella struttura produttiva di Roma e del suo tessuto sociale.
Queste sono in contrasto invece con un secondo polo formato da poche imprese di grandi dimensioni, sia pubbliche che private.
Questo squilibrio rende senz’altro difficile conciliare le esigenze di tutte le realtà produttive nelle politiche della Capitale.
A questo si aggiunge la mancanza di tutele per i piccoli imprenditori e commercianti, sempre più in difficoltà in seguito alla crisi scatenata dalla pandemia nel 2020.

È tempo che Roma valorizzi e amplifichi il ruolo importante che hanno per la città e per i nostri quartieri le piccole imprese e i commercianti.

Le piccole imprese hanno un potere senza pari per rendere Roma la città che davvero meritiamo.

Vorrei dare forma a una rete concreta di persone per valorizzare il patrimonio tangibile e intangibile già esistente nella Capitale.
Una attività commerciale non è un semplice fornitore di prodotti; in moltissimi quartieri di Roma, è un autentico punto di riferimento per la comunità: le piccole imprese possono e devono agire da antenna per la nostra Capitale.
La capacità di ascolto che ha il piccolo imprenditore è uno strumento prezioso di cui Roma deve far tesoro per moltiplicare le informazioni e i servizi per il cittadino.

Non solo. Una strada senza negozi è spesso una strada buia, sporca, in molti municipi ciò significa maggiore rischio di criminalità.
In quest’ottica, il punto vendita su strada è anche un presidio di legalità per la comunità.
Per questo credo sia fondamentale supportare le piccole imprese e i commercianti di quartiere. Per questo è fondamentale riconoscere la loro rilevanza nello sviluppo e crescita dei quartieri e della nostra Capitale.
Si deve investire sulla Roma produttiva, incentivando percorsi di imprenditorialità e di conseguenza di opportunità di lavoro attraverso un rapporto virtuoso tra pubblico e privato.


#InnovazioneCapitale

#innovazione #sostenibilità #RomaCapitale #turismo #partenariato #università #distretti #sviluppo #occupazione

Il recente anniversario dei 150anni di Roma Capitale di Italia è passato sotto silenzio.
Sarebbe stato bello festeggiarlo presentando una visione di città diversa, non solo radicata nel turismo trainato dall’antica Roma, ma un vero riferimento internazionale sui temi dell’innovazione, della sostenibilità e dell’economia circolare.
La capitale di un Paese è il suo principale biglietto da visita. Roma merita di essere al centro della dimensione italiana, europea ed internazionale, per storia e vocazione.
La differenza con Milano - per quanto le due città siano estremamente diverse - in tema di innovazione e attrazione di energie e sviluppo dall’estero è sicuramente un elemento su cui riflettere.

È tempo che Roma torni a essere centro nevralgico della cultura e dell’economia Italiana ed Europea, attraverso un ecosistema di attori pubblici e privati che abbiano una visione condivisa di città.
L’ultima sindacatura è stata anche sinonimo di paura verso i grandi eventi internazionali.
Deve accadere esattamente il contrario.
Il Giubileo del 2025, eventi di standing internazionale, fiere e turismo congressuale, le grandi manifestazioni sportive: in queste occasioni Roma deve dimostrare di essere una capitale conosciuta nel mondo per il suo ecosistema di innovazione e di partenariato pubblico-privato (Marco Simoni e Francesco Delzio hanno scritto recentemente due saggi interessanti su distretti e potenzialità inespresse).

Resta coinvolto!


Nelle prossime setimane organizzerò incontri ed eventi per conoscerci e condividere le nostre idee.

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