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Biografia

ANTONIO intervista DE NAPOLI

Luogo e data di nascita?

Roma, 27.03.1984. Ho compiuto 37 anni da qualche mese.

Segno zodiacale?

Non potevo che essere orgogliosamente ariete. Testardo non direi, ma un carattere determinato e spontaneo.

Segni particolari?

La mia storia, la mia formazione e le mie esperienze, la mia famiglia e i valori in cui credo, sono i punti fermi per i quali voglio rimanere in ogni contesto Antonio De Napoli, il ragazzo semplice che tanti conoscono, essendo fedele a questi legami.

Stato civile?

Sposato da 7 anni con Andrea, Sara Maria e Giovanni hanno 3 e 6 anni. Loro sono sempre il mio metro nelle decisioni e nel mio quotidiano.

Formazione?

Liceo classico, Laurea Specialistica in Scienze Politiche - Relazioni Internazionali. E mi piace ricordare il motto del Phoenix Institute “Education, Friendship, Leadership “ con cui ho studiato nella Notre Dame University (Indiana, USA).

"Passo Civico nasce informalmente a fine 2018 e ha incontrato in questi pochi mesi - ostacolati dalla pandemia - decine di realtà civiche in incontri ed eventi condividi con cui pensare una Roma diversa.

www.PassoCivico.org

Lavoro?

Dopo la laurea, ho lavorato per 4 anni in due distinte società, occupandomi prima di relazioni istituzionali, lobbying parlamentare e public affairs e poi di comunicazione ed event management. Da 8 anni ormai sono nella impresa di famiglia, attiva dal 1963, oggi presente con 4 centri ottici in tre diversi aree di Roma: coordinare il lavoro di un team ampio di professionisti, in una città particolare come Roma, è parte integrante di come intendo la dimensione politica.

Musica?

L’influenza di mia moglie è fortissima. A casa ascoltiamo (e balliamo con i bimbi) tanto merengue e pop latino, ma sono cresciuto con i testi a memoria di 883, Articolo 31 e Marco Masini.

Cinema?

Sono un verdoniano: tutti i suoi film sono in vista in salone a casa. Altri film che amo: Il grande Lebowski, Children of men e King Arthur (con Clive Owen).

Letture?

Leggo molti saggi politici e testi sul cristianesimo e sul dialogo interreligioso. Ultimo libro letto: Senza offendere nessuno di Giovanni Scifoni (chi lo ha letto saprà riconoscere in me… un ornitorinco).

Luoghi del cuore?

I luoghi del cuore vogliono dire casa. Casa è serenità, il posto sicuro in cui tutto prende un’altra luce. Per esempio, mi sento a casa quando torno nella mia scuola - il San Leone Magno dei Fratelli Maristi - e nella casa di famiglia in Irpinia, nel paese dei miei genitori. Un luogo unico di pace e preghiera è Assisi: non voglio rinunciare alla città di Chiara e Francesco l’8 dicembre di ogni anno, tappa fissa del mio cammino di cristiano.

Dunque è la tua prima candidatura?

Si e no. Ho una lunga militanza nella società civile e nelle politiche giovanili dove ho anche ricoperto ruoli che mi hanno fatto crescere e maturare, che mi hanno consentito di capire il valore e il peso della rappresentanza.

Sicuramente una candidatura come questa– con obiettivo di entrare in Assemblea Capitolina - è un passo molto diverso, un livello completamente differente e non paragonabile. Ma le esperienze – dalla scuola superiore in poi - con il Movimento Studenti Cattolici, la presidenza del Forum Nazionale dei Giovani, l’attivismo di Passo Civico Comitato per Roma, l’allenamento al dialogo con la Fondazione Sinderesi e le importantissime progettualità che abbiamo realizzato nella presidenza quadriennale dell’Associazione ItaliaCamp sono pietre angolari di una formazione politica e associativa di cui vado orgoglioso.

In quei contesti si saggia in maniera diretta l’esigenza del prossimo, quali sono i bisogni reali e latenti di coloro che poi in definitiva consegnano nelle mani della politica le chiavi per il cambiamento.

"L'Associazione ItaliaCamp è stata fondata con gli amici di sempre. Ho avuto il privilegio di essere presidente per quattro anni: decine e decine di incontri ed eventi in tutta Italia per valorizzare persone, innovazione sociale, istituzioni e comunità territoriali."

"Attraverso il Movimento Studenti Cattolici sono stato fra i fondatori del Forum Nazionale dei Giovani, la piattaforma di rappresentanza delle organizzazioni giovanili italiane che ha coordinato oltre 70 associazioni. Ne sono stato presidente per un triennio: il ricordo più bello è quello con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano per i 150 anni dell'Unità d'Italia."

Cosa è per te l’associazionismo?

La voce sincera della politica, quella troppo spesso inascoltata ma che è un motore economico e sociale, un laboratorio di idee e spesso talenti.

Perché Enrico Michetti?

Perché è l’unico candidato realmente di carattere civico che si candida qui a Roma. La scelta del centrodestra di “aprire” a candidature provenienti dalla società civile, non solo a Roma, è lungimirante. Pur non militando nei partiti, Enrico Michetti ha già inciso direttamente sulla vita politica e amministrativa di moltissimi comuni. E’ una persona che non ha bisogno di offendere gli altri candidati per poter esporre la sua visione di Roma. Sono convinto che questo modo gentile di affrontare la campagna elettorale convincerà moltissimi romani allargando i confini del centrodestra: “il metodo è programma”, direbbe Enrico. Una persona che come pochi conosce realmente il significato di fare ed essere un Sindaco e quanto lavoro e coraggio debbano esserci dietro questa figura.

Io non ho mai avuto tessere di partito, il mio è stato sempre un impegno civico, da volontario. Il centrodestra ha bisogno di queste energie, ne migliori ne peggiori di quelle già in campo, semplicemente molto diverse: fuori dai partiti esistono strutture civiche, imprenditoriali e del terzo settore che è doveroso ascoltare.

Quindi ti candidi?

Si. Non si torna indietro. Obiettivo è entrare in Assemblea Capitolina e rappresentare i valori e dare gambe a progetti ed idee, in un rapporto continuo con i cittadini – di ogni idea politica – che vorranno collaborare con me e i compagni di viaggio che il popolo deciderà il 3/4 ottobre 2021. Enrico Michetti andrà al ballottaggio e ha tutte le carte in regola per poter essere il sindaco di tutti.

Molti lo chiedono a me e io lo chiedo a te. Quanti voti servono per essere eletto?

Serve il tuo voto. Quello delle persone che hanno fiducia in te. Dobbiamo alimentare un sano e gigantesco passaparola di fiducia. La fiducia è il nostro più grande capitale. I numeri verranno da se, partiamo dall’impegno personale di chi legge questa intervista.

Ma alla fine… chi è Antonio De Napoli?

Sono una persona semplice che ha ricevuto tantissimo in questi 37 anni. Ora è giunto il momento di restituire. Credo che la politica sia essenzialmente Servizio. E in questi ultimi mesi ho scelto con grande determinazione di mettermi al servizio della città in cui sono nato e in cui vorrei vedere vivere i miei figli.

"In Fondazione Sinderesi il mio impegno è dedicato al dialogo interreligioso, come coordinatore della commissione che si dedica a questo tema. La Fondazione proviene da tanti anni di cammino cristiano comunitario, ispirata dai fondamenti della Dottrina Sociale della Chiesa."

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